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A piedi nel verde sopra New York

A piedi nel verde sopra New York

La riqualificazione dell'High Line, ferrovia sopraelevata in disuso, ha dato origine a nuove prospettive urbane in cui natura e architettura si fondono

Una ferrovia in disuso che diventa un enorme parco sopraelevato e ridisegna il paesaggio urbano di una delle metropoli più affollate del mondo, aprendo così la strada a una concezione degli spazi cittadini sempre meno convenzionale e sempre più votata a una sinergia strutturale tra architettura e natura, tra grigio e verde: è il caso dell'High Line Park di New York, percorso verde nato dalla riqualificazione di una struttura industriale abbandonata nel cuore di Manhattan.

Firmato da alcuni tra i più rinomati progettisti e paesaggisti mondiali, il parco è oggi una vera e propria arteria verde che scorre nel caos della Grande Mela e attira turisti, residenti, visitatori di passaggio alla ricerca di nuove prospettive urbane e di uno sguardo inedito sulle potenzialità delle riqualificazioni industriali profondamente integrate nel tessuto cittadino.

Storia di una riqualificazione voluta dai cittadini

Per capire il valore di un percorso come l'High Line Park bisogna tornare agli anni Trenta del secolo scorso, quando l'industrializzazione cambiava il volto del tessuto urbano newyorkese a ritmi fino a quel momento inimmaginabili.

In quel periodo si rese infatti necessaria la costruzione di una linea ferroviaria sopraelevata per ovviare ai problemi di viabilità e sicurezza “via terra” dovuti alla crescita spropositata dei quartieri del West Side: nel 1934 fu così inaugurata la High Line, tratto ferroviario a doppio binario situato a nove metri d'altezza, che collegava il terminal di St. John's Park alla 34th Street per il trasporto di merci e persone.

La storia della linea fu però relativamente breve: con l'avvento delle automobili e il concomitante sviluppo degli spostamenti underground, la High Line andò progressivamente perdendo di importanza e nel 1980 fu chiusa e destinata alla demolizione.

La storia cambiò però quando nel 1999 un comitato di cittadini, riunitisi nell'associazione “Friends of High Line” iniziò a battersi con forza contro la speculazione edilizia che sarebbe seguita all'abbattimento dell'High Line e a chiedere invece una conversione dell'area a spazio pubblico. Il battage partecipativo portò a una nuova progettazione urbana: nel 2003 l'amministrazione Bloomberg garantì un fondo iniziale per la riqualificazione della ferrovia e nel 2006 venne indetto il concorso internazionale di progettazione dell'area. Vinsero gli studi Diller Scofidio + Renfro per quanto riguarda la parte architettonica e James Corner Field Operations per l'aspetto paesaggistico. Essi hanno conferito all'High Line il volto che oggi l'ha resa famosa.

Un parco integrato nel paesaggio urbano

L'High Line Park si snoda oggi per 2,3 chilometri dal Meatpacking District attraverso il quartiere di Chelsea e termina nel West Village, all'altezza della 34th Street. È a tutti gli effetti un parco sopraelevato, nel quale le aree vegetali di nuova realizzazione sono state integrate a quelle cresciute spontaneamente sulla struttura durante gli anni dell'abbandono: questa particolare progettazione paesaggistica porta la firma di Piet Oudolf, rinomato designer del paesaggio di origine olandese che proprio per il contributo a questo parco è stato insignito nel 2010 dello European Garden Award, e che sarà ospite d'eccezione alla manifestazione “I maestri del paesaggio” 2018 a Bergamo.

Gli accessi all'High Line Park sono resi possibili da rampe e ascensori in concomitanza con le principali strade di New York e lungo il tragitto sono state realizzate numerose aree di sosta e seduta con affacci particolarmente panoramici sulla città. Caratteristica principale del parco, infatti, è la sua integrazione con il paesaggio e l'architettura circostante: splendido esempio di riqualificazione cittadina, nella sua struttura sono ancora ben visibili gli elementi costitutivi della ferrovia originale, che ben si combinano con l'attentissimo design capace di coniugare l'esigenza di verde e relax nella conformazione urbana futuristica della Grande Mela.

Erica Balduzzi

Settembre 2018

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